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 Io sul palcoscenico da Protagonista

Il progetto di laboratorio teatrale permanente è nato con l’obiettivo principale di valorizzare in massimo grado le specificità e le abilità personali dei nostri alunni diversamente abili nell’ottica di migliorarne sempre più l’integrazione a fianco ai loro compagni normodotati. Per questa edizione si è ritornati alla performance che raccoglie in se i contributi recitati da singoli alunni e/o coppie o piccoli gruppi, per ognuno dei quali è stato predisposto un testo ad hoc centrato sulle caratteristiche personali, inquadrato entro un frame narrativo più ampio e unificante che rende il contributo di ogni partecipante parte importante ed essenziale per la comprensione della storia narrata. Parallelamente al laboratorio, tenuto alle ultime ore del giovedì, ne è stato condotto un altro, il sabato, a cura di Pamela Arrais, Educatrice del Servizio Educatori che la Città Metropolitana mette a disposizione delle scuole, che ha coinvolto un nutrito numero di alunni e alunne dalle abilità particolari, producendo una performance finale davvero intensa ed emozionante.

Sugli obiettivi che ogni anno ci poniamo e che più volte sono stati ricordati, si veda la proposta progettuale.

E’ qui molto importante evidenziare il gran numero di alunne e alunni, ben 31, che hanno partecipato all’edizione di questo anno scolastico, talvolta in modo saltuario ma certamente presenti al saggio finale, appartenenti a 18 diverse classi, per la maggior parte prime e seconde (fra parentesi il numero di alunni della classe indicata a fianco), assistiti puntualmente dai docenti di sostegno e/o dagli educatori che li seguono:
5A PIA (2) 5A SC (2) 5B SSS (1) 5C SSS (2) 4B SC (1) 4C PIA (4) 4C SSS (2) 3A PIA (1) 2A PIA (4) 2A SC (1) 2C SSS (2) 2C PIA (1) 2D SSS (1) 1C PIA (1) 1A SC (2) 1B SSS (2) 1C SSS (1) 1D SSS (1).

Come già in passato, per gli alunni che avevano già frequentato il laboratorio negli anni precedenti, essendo conosciute le caratteristiche di ciascuno, è stato possibile predisporre quasi subito dei testi adatti alle caratteristiche personali.
Per gli alunni invece nuovi alle esperienze teatrali e anche per il nostro laboratorio è stato adottato il sistema consueto di “studio e osservazione” al fine di determinarne nel modo più preciso e chiaro possibile le caratteristiche salienti, le preferenze, le possibilità… adattando di volta in volta, al sorgere di ogni difficoltà, quanto predisposto ad hoc, per arrivare infine al risultato voluto.

Alla definizione del “taglio” da dare ai testi redatti dal sottoscritto, così come nella fase dell’osservazione iniziale, hanno contribuito attivamente docenti di sostegno ed educatrici, dato l’osservatorio privilegiato di cui dispongono. Dopo aver predisposto i testi in modo che fossero funzionali alla messa in evidenza delle abilità e delle potenzialità di ciascuno, gli alunni hanno iniziato a lavorare per gruppi o anche da soli in modo autonomo o sotto la supervisione dello scrivente, ma sempre guidati dal docente di sostegno e/o da una educatrice.

Come detto, parallelamente al laboratorio curato dallo scrivente, la educatrice Pamela Arrais ha lavorato con un gruppo ristretto dei partecipanti, concentrandosi sul tema delle emozioni; gli incontri avvenivano essenzialmente di sabato ed hanno visto la partecipazione di un discreto numero di educatori ed educatrici, oltre che di numerosi docenti di sostegno. Il gruppo seguito dalla Arrais è andato in scena prima del saggio del laboratorio suscitando entusiasmo ed emozione nel pubblico presente in Aula Magna.

Il saggio finale ha avuto luogo venerdì 31 maggio 2019, articolato in due performance: “Le mie emozioni” a cura di Pamela Arrais, e “Una studentessa modello” per la regia dello scrivente. Entrambe le performance sono state accolte con entusiasmo, partecipazione e tanta emozione dai presenti, per lo più parenti e compagni di classe degli alunni in scena, che hanno dimostrato molto interesse e tutta la loro simpatia per i nostri giovani attori! In prima fila anche il nostro nuovo Dirigente Scolastico, la prof.ssa Anna Maria Maullu, che ha seguito tutta la manifestazione con vivo interesse e che ringraziamo per la fiducia accordataci.

Si pone l’accento sul fatto che per la realizzazione dello spettacolo non è stato necessario acquistare alcunché di costoso; gli alunni hanno usato indumenti personali e oggetti e indumenti messi a disposizione da docenti ed educatrici oltre a materiali reperiti in magazzino. Per la costruzione di una “moto Ape” in scala ridotta si è fatto uso di gomma piuma gentilmente messa a disposizione dal prof. Emilio Ortu, che ha anche progettato e realizzato il modello in scala.

Alle alunne, agli alunni, al dirigente, alle decenti e ai docenti, le educatrici e gli educatori, al personale amministrativo e tecnico, ai collaboratori scolastici e a tutti quanti hanno collaborato alla riuscita del laboratorio e del suo saggio finale, dal profondo del cuore, grazie!!

[testo di alessandro congeddu]